INTERVISTA A ROBERTO ROSSETTI
BRUNELLA PLATANIA
FLORIANA MONICI
CRISTIAN RUIZ
"EDDA CIANO TRA CUORE E CUORE"

"E' sicuramente difficile trasportare in
teatro e riassumere la vita di Edda, una donna con un vissuto che ha
toccato metaforicamente gli estremi della vita di un essere umano...
figlia del dittatore italiano, la gioventù passata nel benessere e
nella notorietà, ha viaggiato moltissimo, è stata crocerossina al
fronte, assaporando quindi la seconda guerra mondiale così da
vicino; poi i drammi della sua vita privata, il padre, Duce Italiano,
ucciso dai partigiani, piazza Loreto, la fucilazione di Galeazzo,
l'esilio e la seconda parte della sua vita a reprimere, assorbire, e
convivere con questi ricordi".
Perché l’esigenza di raccontare
la storia di Edda Ciano?
"Perchè bisognerebbe molto più spesso
raccontare storie di uomini e donne d'Italia, abbiamo molto da
raccontare, abbiamo tanta storia e raramente capita al livello
autoriale di avere il coraggio di raccontare storie così difficili
ma interessanti e molto stimolanti dal punto di vista artistico.
Aggiungo, il coraggio di produrre show di questo genere".
Oltre che regista tu sei anche
attore…preferisci recitare o dirigere?
"Non so bene rispondere a questa
domanda, stare sul palco o dirigere l'intera macchina...E' certo che
nei primi 10 anni di carriera sono sempre stato sopra il palcoscenico
e per me è un grandissimo bisogno che non abbandonerò mai. Negli
ultimi anni ho scoperto questa sfumatura del mio mestiere o meglio,
questa evoluzione, anche in questo caso ne ho sentito il bisogno, e
attraverso studio ed esperienze professionali ho raggiunto questo
obiettivo. E' probabile che manterrò ambedue queste forme
professionali. Stare in scena è molto impegnativo ma dirigere
l'intera macchina da grandi soddisfazioni, forse di più".
Sponsorizziamo lo
spettacolo….perché è da vedere assolutamente?
"Non bisogna perdersi questo show perché
inedito, perché nasce dal coraggio e perché è uno spettacolo unico
nel teatro musicale italiano. Si racconta uno spaccato della storia
italiana, un periodo che spesso tendiamo a reprimere per vergogna per
paura o per odio ma fa parte della nostra storia, proveniamo anche da
quel periodo è bene ricordarlo. E' bene stare attenti ed è bene
ricordare i suoi protagonisti nel bene e nel male perché è storia
ed è proprio dalla storia che costruiamo il nostro Futuro".

"Rachele è un personaggio che ho
studiato nei libri di storia ma non solo, anche nelle tante biografie
e nei momenti particolari della sua vita. Il momento in cui si
ribella ai genitori, Rachele che poi va a vivere con lo scapestrato e
fa un figlio fuori dal matrimonio. Il momento in cui partorisce Edda
la ribelle, due ribelli una contro l'altra. E' una donna forte, tanto
forte da opporsi anche alle decisioni del marito e anche della
figlia. Soprattutto su quel matrimoni. Ho apprezzato di questa donna
dalle scelte non convenzionali, il fatto che riuscisse con onore e
decoro a sopravvivere ad una tragedia della storia così forte.La
fine di Galeazzo ma soprattutto la Seconda Guerra Mondiale.
Ho studiato nel dettaglio come si
muoveva e ho indagato nel personaggio, anche se alla fine faccio un
cameo. Tra tutte le madri che ho fatto, avrò la soddisfazione di
aver fatto una madre tanto discussa ma allo stesso forte e
coraggiosa. Rachele ha sopportato il tradimento a testa alta, non
solo l'ultimo con Claretta, ma anche altri tradimenti. Rachele è
stata ed è nell'immaginario la sola unica compagna di Mussolini.
Alla fine dice alla figlia “Perchè difendi così tanto questo uomo
che ha portato tuo padre alla rovina?” e la risposta di Edda sarà
“Tu difendi il tuo uomo, io difendo il mio”.
Com’è stata la tua ultima
esperienza teatrale “Georgie Il Musical”?
"In questo mini tour che ci ha permesso
di tornare in scena, con un nuovo cast in parte, è stata una
esperienza bellissima. Questa avventura iniziata per scommessa da
Claudio Crocetti, autore e produttore, con Tiziano Barbafiera
compositore e Diego Ribechini. In qualche modo ho sognato e scommesso
insieme a lui, amico caro da anni. Fin dall'inizio ha sempre pensato
che io avrei interpretato la madre di Georgie: Mary Buttman. Un
personaggio che vive un rapporto sofferto fra amore e rabbia,
trovando il capro espiatorio in Georgie. Il cast è stato rinnovato,
tra questi anche Roberto Rossetti che in Edda mi dirige
magnificamente. Ha rivestito il ruolo di Irwin Dangering in maniera
efficacissima e di gran livello. E' stato un affiatamento bellissimo
di tutto il gruppo e quando succede è bellissimo, quest'anno ci
siamo uniti tutti quanti di più. Siamo sicuri che non si fermerà
qui perchè il lavoro è stato apprezzato anche da Mann Izawa, autore
originale del manga. E potrebbe esserci la possibilità di calcare un
palco in oriente, si parla di questo e ne siamo tutti molto felici!
E' un ruolo che mi porto dentro ma non si allontana molto da Rachele,
due donne solide e concrete, reali nelle emozioni che vivono un amore
combattuto rispetto ad una figlia che non comprendono ma che troverà
un posto nel loro cuore".

"Edda Ciano e' figlia del Duce e moglie
del Conte Galeazzo Ciano donna combattuta fra l'amore del padre e
quello per il marito. La sua più' grande sofferenza e'stata quella
di assistere impotente alla tragedia che la vede protagonista di
questa tragica storia.
Da una parte il padre, da
lei amato e stimato , che e' stato molto presente sia nell'affetto
che nell'educazione,per lei figura portante di tutta la sua vita. Dall'altra Galeazzo Ciano,l'uomo di cui
si innamora e che diventerà' suo marito. Proprio l'uomo che lei tanto amava le
porterà' via,con la morte,l'uomo che ha amato...una lacerazione irriducibile e
profondamente umana.
Per me interpretare questo ruolo e' una
grande sfida. Apparentemente un personaggio
scomodo,proprio per i suoi trascorsi e la sua parentela con il
Duce,ma pur sempre un essere umano. Una donna che amato fino alla fine
l'uomo della sua vita, arrivando a mettersi con suo padre pur di
farlo liberare. Un personaggio pieno di sfaccettature.
Spero di riuscire con questa mia interpretazione a regalare al
pubblico una visione di questa donna dal lato umano, di donna
ferita,e più' volte tradita....sia dal padre che dal suo uomo.
Sicuramente piena di
contraddizioni...ma chi non lo è? Spero solo che venga giudicata dal
pubblico per la sua vicenda umana. E' comunque un onore potermi cimentare
in un ruolo cosi' complesso.Ma io amo le sfide. Ringrazio di cuore chi mi ha dato
questa possibilità'.Finalmente ho l'onore di lavorare con il maestro
Dino Scuderi autore delle musiche e dello spettacolo insieme ad
Elisabetta Tulli e essere affiancata da un attore,cantante....un
artista a tutto tondo, nonché' regista dello spettacolo Roberto
Rossetti.
Sono molto felice".
Com’è stata la tua ultima
esperienza teatrale “Jersey Boys”?
"Jersey Boys e' arrivato cosi', per
caso, inaspettato. Avevo appena finito Footloose che mi ha
visto impegnata con due ruoli da caratterista e quando mi e' stato
chiesto se volevo far parte del Cast di Jersey Boys non ho esitato a
dire si perché' lo avevo visto al debutto e me ne ero innamorata. La sorpresa e' stata che il tutto si e'
poi svolto in lingua francese...ma come ho gia' scritto io amo le
sfide! Insieme ai colleghi abbiamo studiato il
testo in lingua francese.
Inizialmente eravamo tutti un po'
preoccupati per questo nostro accento....italiano, ma alla fine si e'
rivelato un successo...lo hanno definito un accento Charmant!!!!!
La Francia ci ha accolti con grande
calore, noi italiani siamo molto amati in Francia!
Spero un giorno di tornare in Francia
con un testo come Edda Ciano tra cuore e cuore...chissa'!!!!!".
"Il mio ruolo è un ruolo
incredibilmente magico, è il cantante della orchestrina sgangherata
del locale dove si svolge l'azione. Rappresenta la coscienza degli
italiani del dopoguerra la cui unica preoccupazione era quella di
superare il difficile periodo bellico. Una incredibile occasione per
me di interpretare un personaggio onirico, che si muove al di sopra
della storia ma che al contempo ne è parte integrante, più che
essere un filo conduttore è un filo "spezzato" che parla
di quello che sono gli italiani, di ieri ed oggi".
Il prossimo mese ti vedremo ancora
affrontare il palcoscenico con lo spettacolo “Neurosi alle 7,47”...
"Si dal 5 al 7 maggio sarò alla
Fonderia delle Arti a Roma con un bellissimo monologo scritto da
Ennio Speranza e diretto da Massimo Natale. Anche questa è un bella
sfida: da solo in scena per un ora e mezza. Il testo narra di un
uomo, solo, alla fermata di un bus, che medita una vendetta, ma è
l'occasione per ognuno di riflettere sulle piccole grandi vendette
che aleggiano sulla nostra vita. Un testo profondo ma anche molto
leggero, con spunti comici e grotteschi. Anche molto divertente.
Dovunque sia però vi aspetto a teatro".
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