"AMLETO+DIE FORTINBRASMACHINE"
DI E CON ROBERTO LATINI
REGIA DI ROBERTO LATINI
TEATRO ELFO PUCCINI DI MILANO
4/8 aprile
La riscrittura di una riscrittura: alla
fine degli anni ‘70 Heiner Müller componeva un testo che era
liberamente ispirato all’Amleto di Shakespeare. Oggi, tentiamo una
scrittura scenica liberamente ispirata a Die Hamletmaschine di Heiner
Müller. Lo facciamo tornando a Shakespeare, ad Amleto, con gli
occhi di Fortebraccio, con l’architettura di Müller, su un
palcoscenico sospeso tra l’essere e il sembrare. Intitoliamo a
Fortebraccio il nostro sguardo sul contemporaneo, la caccia
all’inquietudine nel fondo profondo del nostro centro, per
riscriverci, in un momento fondamentale del nostro percorso.
Non si vorrebbe anticipare alcunché di
Amleto die Fortimbrasmachine di Roberto Latini per lasciare allo
spettatore il piacere assoluto di una prova di attore di inusuale
intensità. Si vorrebbe svelare il meno possibile di questa
riscrittura di Amleto che viaggia con coraggio e vertigine fra
Shakespeare e Heiner Muller, passando per Marilyn Monroe, Blade
Runner, Totò, Leo de Berardinis, Carmelo Bene. Questa renitenza
inattuabile vorrebbe solo tutelare il piacere e lo stupore assoluti
di chi assiste...
Roberto Latini si presenta fasciato in
una camicia di forza, con un caschetto biondo che è omaggio a
Lawrence Olivier e subito si avverte che l'Amleto a cui si sta per
assistere è di più di Amleto e di una qualsiasi tentazione di
rileggere gli interrogativi del principe di Danimarca. Roberto Latini
in camicia di forza è contemporaneamente il fantasma del padre
Amleto e Amleto stesso, è fabula e racconto, è l'attore che accetta
il gioco della finzione come disperato bisogno di verità. Latini
tiene come punti di riferimento i capitoli di Hamletmachine di Muller
ma li fa esplodere in una sequenza di azioni in cui la parola detta e
quella registrata, il dire amplificato e la presenza non mediata
dell'attore sono un tutt'uno di un meccanismo impietoso e di tortura
dell'essere e non essere. (...) Tutto questo è agito da Latini con
atletica performante intensità, vive sulla scena di un profondità
dello stare sul palco che toglie il fiato, commuove fino alle lacrime
nel monologo di Ofelia e dei fiori, nel pianto di Ecuba e nel dolore
del suo Polidoro.
Nicola Arrigoni, Sipario
Musiche e suoni Gianluca Misiti, luci e
tecnica Max Mugnai
drammaturgia Roberto Latini, Barbara
Weigel
produzione Fortebraccio Teatro
Teatro Elfo Puccini, corso Buenos Aires
33, Milano – Mart./sab. ore 21.00, dom. ore 16.30 – Prenotazioni:
tel. 02.0066.0606 – biglietteria@elfo.org - Intero € 32.50,
Ridotto € 17, Martedì € 21,50- www.elfo.org.
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