MILANO PER UNA SETTIMANA CAPITALE
DEL CIRCO CONTEMPORANEO
CON LA PRIMA EDIZIONE
DEL FESTIVAL INTERNAZIONALE
TENDENZA CLOWN

I 7 spettacoli in
scena, uno ogni giorno, mettono a confronto generazioni e stili differenti:
• due padri
fondatori della nuova clownerie: Leo Bassi, dirompente provocatore e figura
rivoluzionaria che ha creato un circo politico e graffiante con cui denunciare
le contraddizioni consumistiche del presente, e Avner the Eccentric, uno dei
più grandi clown di tutti i tempi che ha inaugurato la capacità contaminare in
una sola figura discipline differenti: mimo, giocoleria, teatro e clown
tradizionale.
• Un duo
storico della clownerie acrobatica: i belgi Okidock con “Slips inside” definito
dalla stampa internazionale un “vero capolavoro”, basato sull’uso minimalista
di trucco e costumi e sull’estrema fisicità acrobatica che si unisce ad un
tagliente umorismo.
• Due grandi
esponenti della clownerie musicale: i francesi Les Rois Vagabonds, musicisti
clown che trasformano la musica classica e il clown col naso rosso in
un’esperienza di grande poesia, e Teatro Necessario, una delle compagnie
italiane più applaudite a livello internazionale che porta al festival due
cavalli di battaglia del proprio repertorio.
• Una
compagnia emergente formatasi alla scuola di circo Le Lido di Marsiglia, LPM
dalla grande carica energetica, capace di coniugare clown e giocoleria.
IL PROGRAMMA
PREVIEW
Sabato 28 Aprile, Spazio MIL di Sesto San Giovanni: Lazuz
(Francia), “Lazuz”*
Domenica 29 Aprile, Circolo Everest di Vimodrone:
Libertivore (Francia), “Hetre e Phasmes”*
FESTIVAL
Martedì 1 Maggio
ore 21.00: Les Rois Vagabonds (Francia), “Concerto pour deux
clowns”*
*Spettacoli in collaborazione con il Progetto CircusZone
dell’Associazione Sarabanda, condiviso con C.L.A.P.Spettacolodalvivo e il
Circuito AMAT.
Mercoledì 2 Maggio
ore 21.00: Okidok (Belgio), “Slips Inside”
Giovedì 3 Maggio
ore 21.00: LPM (Spagna/Germania/Brasile), “Piti Peta Hofen
show”
Venerdì 4 Maggio
Convegno internazionale – ore 10.00/17.00
ore 19.00: Leo Bassi (Spagna), “L’ultimo Buffone”
Sabato 5 Maggio
ore 16.30 - Teatro Necessario (Italia), “Clown in libertà”
Domenica 6 Maggio
ore 21.00 - Teatro Necessario (Italia), “Nuova Barberia
Carloni”
Lunedì 7 Maggio
ore 21.00 - Avner The Eccentric (USA), “Exceptions to
gravity”
BIGLIETTERIA
I biglietti dei 7 spettacoli del Festival sono in vendita
sul sito www.claps.lombardia.it oppure in Teatro un’ora prima dell’inizio dello
spettacolo:
€15 intero
€12 ridotto (under18, over65, gruppi da 8 persone)
€8 convenzionati (abbonati al Teatro Franco Parenti,
tesserati Spazio Danzarte)
€5 operatori del settore
€70 abbonamento a tutti e 7 gli spettacoli
Per informazioni: info@claps.lombardia.it
Dall’1 al 3 Maggio si terrà il seminario per professionisti
condotto da Avner Eisenberg, dal titolo “Freeze, fight, flight, or fidget”,
organizzato dall’Associazione Eccentrici Dadarò info@glieccentricidadaro.com
IL CONVEGNO INTERNAZIONALE
4 maggio, dalle ore 10.00 alle 17.00
Il festival Tendenza Clown dedica la giornata del 4 maggio
ad un convegno sulla figura del clown e sulla sua evoluzione nella scena
contemporanea. L’arte del clown si misura sempre di più con la drammaturgia, la
regia, l’interpretazione e la coreografia, abbandonando il vecchio concetto di
numero virtuosistico per creare immagini, visioni e racconti che esprimono
un’estetica contemporanea ai confini con il teatro, la danza e le performing
arts. Esperti di livello internazionale interverranno per offrire una
panoramica sull’oggi e disegnare prospettive, metodologie e tematiche per il
domani.
Tematiche e relatori:
IL CLOWN NEL TEATRO E NEL CIRCO: TENDENZE PASSATE E FUTURE
Valeria Campo (Regista, docente di arti sceniche, presidente
Commissione Consultiva Circhi e Spettacolo Viaggiante del MiBACT)
IL CLOWN IN ITALIA. LO STATO DELL’ARTE
Luisa Cuttini (Direttore C.L.A.P.Spettacolodalvivo)
LA STORIA DEL CLOWN: UN EXCURSUS
Alessandro Serena (Professore di Storia dello Spettacolo
Circense e di Strada all’Università Statale di Milano)
IL CLOWN IN FRANCIA: ARTISTI E INFLUENZE SUL CIRCO
CONTEMPORANEO
Christian Favre (Direttore Tendence Clown - Marsiglia)
CLOWN E PEDAGOGIA
Marie Celine Daubagna (Docente scuola Le Lido - Tolosa)
GENTE DI CIRCO
Leo Bassi (Artista)
THE ECCENTRIC EISENBERG
Avner Eisenberg (Artista)
LA SCOPERTA DEL CLOWN A MILANO
Carlo Rossi (Artista)
CLOWN COLOMBAIONI: UN LEGAME FORTE TRA IL CIRCO E IL TEATRO
Boris Vecchio (Artista e direttore Circumnavigando Festival)
IL CLOWN: PERSONA O PERSONAGGIO?
Rita Pelusio (Artista)
Interventi a sorpresa con OnArts/Giulio Lanzafame – Tramp e
ifratellicaproni - Attento si scivola
C.L.A.P.SPETTACOLODALVIVO
(www.claps.lombardia.it)
Nel 2015 C .L.A.P.Spettacolodalvivo
viene riconosciuto dal MiBACT come Circuito Multidisciplinare Regionale, con il
compito di programmare, distribuire e formare il pubblico nel teatro, danza e
circo contemporaneo. Dal 2018 la multidisciplinarietà si completa con
l’apertura alla musica.
Negli anni si sono consolidati e ampliati i rapporti con
Regione Lombardia e più di 70 amministrazioni lombarde con cui proseguono o
iniziano nuovi progetti, diffusi in circa 100 sale con un totale annuo di circa
600 spettacoli: la programmazione apre il suo sguardo sia a nomi consolidati e
apprezzati a livello nazionale e internazionale, sia alla giovane creatività
emergente spesso selezionata da un monitoraggio costante del mercato teatrale
italiano. Si elaborano proposte trasversali con molteplici linguaggi artistici,
rispondendo alle richieste dal territorio e lanciando nuove sfide. Il Circuito
fa della diffusione e dell’incontro con il pubblico uno dei suoi obiettivi
fondanti ed è presente in luoghi differenti, non sempre canonici. Accanto ai
teatri, alcuni dei quali a lungo chiusi e di recente aperti grazie all’impegno
di C.L.A.P.Spettacolodalvivo, sono attivi spazi di visione nuovi, collocati
anche in aree periferiche e di disagio socio-culturale ma trasformati in luoghi
di cultura e punti di riferimento per le proprie comunità. Il Circuito si fa
anche promotore di alcuni preziosi spazi all’aperto del patrimonio culturale
della Lombardia, sia in contesti urbani che naturalistici.
Da sempre aperto alla dimensione internazionale, il Circuito
ha attivato collaborazioni con festival e network europei e del sud del
Mediterraneo, creando importanti occasioni di circuitazione di giovani artisti
italiani all’estero e ospitalità straniere. L’obiettivo è stimolare uno spirito
di integrazione e intercultura soprattutto tra gli spettatori più giovani.
L’apertura di C.L.A.P.Spettacolodalvivo alle collaborazioni internazionali è
testimoniata da una consolidata e crescente azione di networking tra cui si
ricorda la membership nei progetti europei Circusnext e CircoStrada.
LO STAFF
Direzione artistica: Luisa Cuttini
Presidente: Andrea Spagnoli
Organizzazione: Mario Gumina
Coordinamento: Ermanno Nardi
Project Manager: Mara Serina
Ufficio stampa: Emanuela Giovannelli
Comunicazione: Alessandro Acerbi
Amministrazione: Cesare Benedetti e Maura Di Vietri
Segreteria: Paola Mazzardi
Stagista: Roberta Gusmini
Consulenza artistica Festival Tendenza Clown e convegno:
Valeria Campo
FESTIVAL TENDENZA CLOWN
organizzato e diretto da C.L.A.P.Spettacolodalvivo
SCHEDE SPETTACOLI
*Spettacoli in collaborazione con il Progetto CircusZone
dell’Associazione Sarabanda, condiviso con C.L.A.P.Spettacolodalvivo e il
Circuito AMAT.
LE PREVIEW
28 aprile ore 21.00 - Spazio MIL Sesto San Giovanni
LAZUZ *
cie Lazuz
Con Itamar Glucksmann, Ron Beeri
Creazione Luci Mélie Paul-Debuigne, Philip Carcamo
Creazione Suono Matthieu Pernaud
Direttore suono e luci Mélie Paul-Debuigne, Fabien Megnin
Accompagnamento di PACT (Pépinière des Arts du Cirque
Toulousaine)/Lido-Grainerie
Progetto preselezionato per CIRCUS NEXT 2015
Lazuz (“muoversi” in ebraico) è un incontro dinamico tra un
acrobata e un giocoliere.
Si sono riuniti per collaborare, ma il gioco è risultato più
complicato di quello che sembri.
In equilibrio tra conflitto e collaborazione, ciascuno muove
l’altro, lo fa uscire dalla sua zona di confort, lo spinge verso un incontro
“movimentato”.
Ora divertente, ora stimolante, talvolta accattivante,
entrambi mettono in scena la loro complicità bizzarra ma sicuramente unica.
“Muoversi insieme”
Ci siamo incontrati a Stoccolma nel 2013 per un lavoro di
ricerca, con l’obiettivo di esplorare l’incontro tra le nostre due discipline,
nello specifico tra l’acrobatica e la giocoleria.
Volevamo trovare un terreno comune tra due tecniche che sono
tradizionalmente presentate separatamente sulla scena, rimanendo fedeli alle
nostre discipline e creando un nostro metodo: l’acrobata non fa giocoleria, né
viceversa.
Questi esercizi ci hanno portato a creare materiale che
evidenzia la singolarità di ciascuna disciplina, ma soprattutto abbiamo
scoperto un nuovo linguaggio fisico, completo, per comunicare, favorire lo
scambio e muoverci liberamente insieme.
La creazione dello spettacolo ha iniziato a prendere forma
quando i limiti fisici sono diventati il centro dell’esperienza. La forza
legata alle nostre due discipline iniziato a raccontare sulla scena una storia
che spinge i due protagonisti ad adattarsi l’uno all’altro, a collaborare.
Tra il conflitto e la collaborazione
In quanto artisti israeliani, era importante per noi non
cadere nel cliché dell’artista israeliano che tratta del conflitto
israelo-palestinese. Infatti abbiamo deciso di non parlarne affatto.
Il nostro obiettivo era semplicemente quello di creare uno
spettacolo incentrato sull’incontro tra le tecniche della giocoleria e
dell’acrobatica e di sottolineare come la collaborazione può aiutarci a
superare i nostri limiti personali.
Non è andata proprio così! Noi abbiamo creato uno spettacolo
dove gli individui non crescono e si evolvono attraverso il supporto
dell’altro, ma attraverso le incomprensioni, le provocazioni, il conflitto.
Quando un giocoliere giocola con le diverse parti del corpo dell’acrobata non
gli domanda il permesso. Ciascun individuo utilizza l’altro per raggiungere il
proprio scopo. L’acrobata, per uscire da certe situazioni, deve essere
creativo, e in questo modo, sviluppa le sue possibilità.
Dopo due anni di creazione, siamo quasi giunti alla
conclusione che abbiamo lavorato per creare un conflitto!
La Compagnia
Lazuz è una compagnia di circo contemporaneo
israelo-franco-svedese creata da Ron Beeri e Itamar Glucksmann, che tentano di
spingere le arti del circo verso nuove scoperte tecniche e artistiche.Entrambi
di origine israeliana, hanno studiato rispettivamente al Lido di Tolosa e al
Doch di Stoccolma. Il loro viaggio unisce le influenze nordiche e francesi alla
loro pratica delle arti circensi.
Accompagnati nel percorso di residenza da Subtopia, la
compagnia è nata nel 2013 a
Stoccolma durante un lavoro di ricerca condotto da Ron e Itamar. Da questo
incontro nasce un numero in cui si esibiscono spesso in giro per l’Europa.
Allora decidono di creare uno spettacolo più lungo: LAZUZ.
Nel novembre 2015 il progetto è stato selezionato per Circus
Next e in seguito si unisce alla Pèpinière des Art du Cirque di Tolosa (PACT)
nel 2016, con il sostegno dell’Espace Catastrophe.
Oltre alla creazione dello spettacolo LAZUZ la compagnia
partecipa a diversi progetti europei e collabora con altri artisti
contemporanei. Itamar e Ron tengono workshop per artisti professionisti, nei
quali utilizzano il metodo di lavoro che hanno creato per LAZUZ.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?time_continue=34&v=saBpd92zW-o
29 aprile ore 21.00 – Circolo Everest Vimodrone
LIBERTIVORE
HETRE *
Solo di danza aerea
Scrittura e messa in scena: Fanny Soriano
Con: Kamma Rosenbeck / Nina Harper
Musica: Thomas Barrière
Costumi: Sandrine Rozier
Produzione: Compagnie Libertivore
Coproduzione: Archaos pôle national des arts du cirque
méditerranée - Marseille
Questo progetto ha ricevuto un sostegno alla creazione
artistica dalla città di Aubagne e alla diffusione dalla regione
Provence-Alpes-Côte d’Azur.
Una giovane donna si allontana a poco a poco
dal mondo della realtà
ed entra in una foresta
di misteri e di sogni.
Il suo corpo come una liana si muove, s’insinua, scivola
fino a fondersi nel bosco.
In quest’istante di solitudine non si ferma.
Lei si accovaccia, rifugge anche l’altezza.
Riunisce le sue forze e apre grandi finestre,
quelle sull’interiorità e l’intimità.
Questo spettacolo, a metà tra danza e circo, deve la sua
forza alla sua semplicità e all’autenticità del gesto. Un corpo a corpo
armonico e ipnotico dentro una struttura fuori dal comune e una giovane donna
in piena metamorfosi.
La nascita del progetto
“Hetre” è nato da una riflessione sul bisogno vitale della
solitudine. Oggi siamo presi d’assalto dagli stimoli esterni, siamo sollecitati
in ogni momento del giorno e della notte da bisogni sempre più pressanti. Per
noi è ancora più difficile trovare momenti di pausa e silenzio. Allora come ci
focalizziamo su noi stessi e come ci conosciamo? Come privilegiamo questi
momenti di solitudine che identificano la nostra persona e la nostra libertà?
La scrittura
Nello spettacolo “Hetre” il rapporto con l’albero è
primordiale. Il ramo non è solamente un oggetto, un sostegno: la ragazza vi si
approccia come fosse un compagno. L’interprete deve cercare di perdersi
nell’immaginario che ispira il ramo, la natura, la foresta sempre restando più
vicino possibile a se stesso.
Il lavoro di interpretazione non deve essere un lavoro del
personaggio propriamente detto. Lui si adopera piuttosto in una ricerca di un
semplice stato di presenza e di rapporto con se stesso.
Cerchiamo di liberarci del superfluo e di lasciar spazio al
corpo che parla. Il movimento si crea senza sforzo, privilegiando la fluidità
all’abilità tecnica. Le emozioni sorgono da una costante ricerca delle
sensazioni, del movimento interiore ed esteriore del corpo.
Le trame emozionali e le coreografie sono in questo modo
intimamente legate.
La compagnia
La compagnia Libertivore nasce nel 2005 per volere di Fanny
Soriano (danzatrice, acrobata aerea) e Jules Beckman (musicista, performer).
Insieme creano lo spettacolo “Libertivore” (Jeunes Talents Cirque 2007), poi
partecipano alla creazione di “Autochtone” (2009) con il collettivo AOC.
Con Libertivore, Fanny Soriano sviluppa un lavoro corporale
che mescola circo e danza, impreziosito dalla sua ricerca su elementi naturali.
La sua idea di circo, d’essenza metafisica, intende esplorare le relazioni tra
la Natura e la Natura Umana. Ispirandosi ai respiri della natura, da cui
disegna scenografie e attrezzerie, la regista cerca di evidenziare le virtù di
una semplicità a volte inosservabile, sottovalutata o non riconosciuta.
- “Hêtre”, 2013. Solo per una danzatrice aerea - Kamma
Rosenbeck - e un ramo in sospensione.
- “Phasmes”, 2017. Duo di danzatori acrobati - Vincent
Brière e Voleak Ung.
- “Silva”, 2017. Percorso in spazi naturali (Curieux de
nature, La Passerelle, scène nationale de Gap).
- “Fractales”, 2019. Pièce per cinque circensi (Le Merlan,
scène nationale de Marseille, 3ème Biennale Internationale des Arts du Cirque).
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=_Cq-jzRH2fM
PHASMES*
Uno spettacolo per due acrobati – danzatori
Scrittura e messa in scena: Fanny Soriano
Con: Voleak Ung e Vincent Brière
Musica: Thomas Barrière
Luci: Cyril Leclerc
Costumi: Sandrine Rozier
Produzione: Cie Libertivore
Co-produzione: Archaos Pôle National Cirque Méditerranée,
Marsiglia - Le Merlan scène nationale de Marseille - Le théâtre La Passerelle,
scène nationale de Gap et des Alpes du Sud
Pôle Arts de la Scène - Friche la Belle de Mai, Marseille
Questo progetto ha ricevuto un sostegno alla creazione
artistica dalla città di Aubagne e alla produzione dalla Direzione regionale
degli Affari culturali Provence-Alpes-Côte d’Azur. Ha anche ricevuto il
supporto del dipartimento Bouches-du-Rhône – centro di residenza creativa,
della regione Grand Est e del Centre National des Arts du Cirque.
In un chiaroscuro, una misteriosa entità appare ai nostri
occhi. Con qualche caratteristica animale, minerale o vegetale, questa chimera
muta, si sviluppa, interagisce con l’ambiente. Invitato a osservare questa
intimità, lo spettatore è colto da furtive apparizioni: il duo si apre e si
contrae, creando figure astratte ed evocative, come quelle di fasmidi senza
testa né coda… Di volta in volta strisciando o correndo, i corpi incastrati
aprono alla vista miraggi e illusioni ottiche. L’acrobazia moltiplica le
possibilità dei movimenti e rovescia le forze con giochi di equilibrio e
simmetria, alla ricerca di un centro di gravità comune. L'autonomia, lentamente
domata, riafferma a poco a poco la singolarità umana in questo ambiente
organico. Sensuale e inquietante, brutale e fragile, “Phasmes” attinge al
linguaggio acrobatico sviluppato attorno a un corpo materiale, malleabile e in
continua metamorfosi, per sondare il luogo dell'uomo in un ambiente
(sovra)naturale.
Con “Phasmes”, la compagnia Libertivore - Fanny Soriano –
porta avanti il lavoro artistico iniziato con lo spettacolo “Hêtre” (il solo
per una danzatrice aerea, creato nel 2015) sul legame tra uomo e natura. Lo
spettacolo passa in rassegna l’immaginario della natura attraverso i due
protagonisti urbani che si tuffano, più o meno consciamente, in un ambiente
simile a una foresta. Esplorano, attraverso i loro molteplici desideri, questo
universo intriso di illusioni. Da una parte, “Phasmes” si pone in continuità
con “Hetre”, dall’altra raggiunge un nuovo livello di energia: più briosa, più
acrobatica, più ludica. Usa lo spazio in modo diverso.
La creazione
Avendo trascorso gran parte della mia infanzia in una casa
sperduta in cima a una
montagna, circondata da alberi e laghi, la foresta è stato
il luogo in cui potevo dare libero sfogo a tutta la mia curiosità. Sotto la sua
ombra, ho scoperto un tripudio di vita, oggetto di una continua meraviglia.
Quando ancora oggi cammino nella foresta in cerca di funghi
o altri alimenti commestibili, non è raro che mi faccia sorprendere ancora da
queste "apparizioni": un albero che copre quasi interamente un muro
con le sue radici sinuose, un cervo che appare all’improvviso come un fulmine davanti
a me, una formica che trasporta un ramo di una dimensione smisurata o un raggio
di luce che attraversa il fogliame degli alberi. Tutte queste piccoli e grandi
cose mi fanno sentire come l’unico spettatore di un istante di grazia. E se
anche mi distraggono dal mio obiettivo, mi offrono molto di più: l'impressione
di avere "trovato qualcosa".
Con la sola materia di due corpi in movimenti, questi
imprevedibili incontri alimentano “Phasmes”.
Fanny Soriano
La scrittura
La composizione di “Phasmes” è fatta di improvvisazioni,
giochi di equilibrio, simmetrie e di condivisione di centri di gravità. Gli
artisti traggono ispirazione da elementi naturali per esplorare una larga gamma
di sensazioni e movimenti coreografici, rimanendo però sempre il più vicino
possibile l’uno all’altro.
Il lavoro di interpretazione non è sul personaggio in senso
stretto. Si tratta piuttosto di una ricerca di presenza e rapporto dell’artista
con se stesso. Come mantenere la propria umanità pur essendo una roccia, un
albero, un insetto? Le emozioni nascono da una costante ricerca di sensazioni,
movimenti interni ed esterni al corpo. Le trame emotive e coreografiche sono
intimamente collegate. Si tratta di mettere in discussione il corpo civilizzato
e il più malleabile corpo materiale, i cambiamenti e le interazioni che possono
esistere tra questi stati.
Luci e spazio scenico
In “Hêtre”, una giovane e un ramo sospeso erano gli unici
protagonisti.
In “Phasmes”, sono i corpi dei due danzatori ad occupare lo
spazio, senza accessori o attrezzature. Unico elemento scenografico, un mucchio
di foglie morte nel mezzo del palcoscenico, che si modifica. Durante lo
spettacolo, le foglie si allargano secondo i movimenti dei ballerini, lasciando
una traccia del loro passaggio e modificando lo spazio di azione. Le luci
accompagnano questa progressione, rivelando solo sagome in controluce, poi
intensificandosi poco a poco per rivelare il volto e la personalità degli
artisti, che riprendono corpo in questo ambiente organico. Esse sole bastano a
creare un’atmosfera.
Trailer:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=2&v=j_ojYk4G748
IL FESTIVAL
1 Maggio ore 21.00
CONCERTO POUR DEUX CLOWNS
LES ROIS VAGABONDS*
L’arte del clown va ben al di là di quello che si pensa. Non
è né tragico né comico.
È lo specchio comico della tragedia, e lo specchio tragico
della commedia.
André Suarès
Di e con Igor Sellem e Julia Moa Caprez
Tecnica: Sacha Pinget, Florian Euvrard
Produzione: Les Rois Vagabonds
Sostenuto da: Région Franche Comté, Département du Jura,
Commune de Chaux des Crotenay
Residenza: Théâtre Montansier Versailles, G.A.E.C. Aux
P’tits Bonheurs, La vache qui
rue, La caille qui rit
Durata: 1h10
A partire dagli 8 anni
Prix du Public Avignon Off 2013
In programma: Vivaldi, Strauss, Bach... Ma i musicisti sono
clown!
“Les Rois Vagabonds, clown tradizionali o nuovi clown? Prima
di tutto, “poeti in azione”, secondo Henry Miller.
Ci danno le ali per percorrere con loro un tratto del nostro
cammino di umanità. Perché i clown non interpretano la commedia. Se hanno un
naso rosso o una maschera bianca e vestiti
stravaganti, è per mettersi a nudo meglio. Questi due
entrano in scena con i loro strumenti musicali, partner di giochi, portavoce
delle loro emozioni. E due casse che di volta in volta diventano un podio, una
nave, una prigione della Bella Addormentata, una crisalide.
Mimi, acrobazie, musica, poche parole appena. Les Rois
Vagabonds parlano un linguaggio universale. Che siate un vecchio filosofo o un
bambino piccolo, sarete sorpresi, meravigliati, riderete, sarete commossi.
Artisti completi, questi due vagabondi si districano con facilità tra le varie
discipline. Clown, la loro creatività si nutre dei contatti umani. Per loro,
incontrare i pubblici più diversi, è un’esigenza artistica.”
Armelle Martin, giornalista
Noi siamo musicisti, acrobati, mimi, ma è il pubblico che ci
rende clown. La nostra passione per la musica classica ci ha fornito il
pretesto per andare in scena: un concerto. La semplicità di questo pretesto
permette di liberare l’immaginazione. Tutto allora diventa possibile,
l’intelletto può lasciare il posto all’emozione.
I clown che siamo non smettono di far cadere la cosiddetta
“quarta parete”. Nella scrittura stessa del nostro spettacolo, il pubblico è
presente come guida, motore di alcune nostre azioni. A volte si dice che il
clown danzi con il pubblico… ogni sera si crea una nuova storia d’amore con gli
spettatori come un invito a riconoscere nell’altro il riflesso di noi stessi.”
Les Rois Vagabonds
La compagnia
Les Rois Vagabonds nascono dall’incontro tra Julia Moa
Caprez e Igor Sellem. Il loro bagaglio eclettico che spazia dall’acrobatica
alla musica, dalla danza al teatro gestuale, ha fatto nascere un desiderio
comune di esplorare l’arte del clown. Dal 2008 sviluppano la storia del loro
duo attraverso la ricerca di un linguaggio universale, senza parole. Si
inseriscono nella tradizione dei clown che fanno evolvere il proprio spettacolo
durante tutta la vita… come Grock, Buffo o Slava.
“La prima volta che sono stato un clown, è stato senza
volerlo, a scuola durante una dimostrazione di ginnastica. I miei movimenti
bruschi, dietro a due ragazze impeccabili, hanno scatenato le risate del
pubblico. Non capivo bene, ma sentivo che il mio imbarazzo e quelle risate
avevano creato qualcosa di magico, come una forza che ha sospeso il normale
ordine delle cose e che faceva del bene. Questo momento è fissato nella mia
memoria. Seguirono un master in Fisica fondamentale, un brevetto statale in Scalata
e dieci anni di viaggi per la Francia come trombettista e acrobata con la
Compagnie Erectus. Ma, gradualmente, questo lungo percorso mi ha riportato a
quell’esperienza: clown. La via allora è diventata chiara. Ho posto le basi del
mio gioco clownesco con Yvo Mentens e Caroline Obin e, nello stesso tempo, con
Julia Moa Caprez abbiamo creato Les Rois Vagabonds. "
Igor Sellem
“Avevo 4 anni quando ho iniziato a suonare il violino. Avevo
sentito il Concerto in La minore di Vivaldi e tutto quello che volevo era
impararlo. Ho dovuto aspettare gli 8 anni. In poco tempo, il violino è
diventato parte di me, come lavarmi i denti! Scuola Internazionale di Suzuki,
Conservatorio di Winterthur, ensemble e orchestre, concerti dalla Scozia alla
Russia… il violino prendeva sempre più spazio nella mia vita. Ma avevo mal di
schiena! Il mio corpo aveva bisogno di muoversi. Allora, ho lasciato il violino
per seguire l’Accademia di danza di Amsterdam, poi le scuole di circo di Buenos
Aires e San Francisco. Spettacoli di strada, cabaret, compagnie di circo,
danza… il violino si era addormentato. Anni più tardi, segnata
dall’insegnamento dei clown Jeff Raz, Yvo Mentens, Caroline Obin, proprio
mentre costruivo il mio clown, Vivaldi mi ha “richiamato”. Ho capito che il
violino era parte integrante della mia voce più profonda, fondamentale. Creando
Les Rois Vagabonds con Igor Sellem, l’ho ritrovata.”
Julia Moa Caprez
Dalla rassegna stampa
“Musicisti, acrobati, mimi, Julia Moa Caprez e Igor Sellem
formano un duo di poesia e finezza. Dopo uno spettacolo così, l'uomo oltre a
essere andato sulla luna, può conquistare le stelle per offrirle come un mazzo
di rose.” France 3
“Stupore e ammirazione si contendono il nostro piacere… Ma
non bisogna farsi ingannare:
dietro a questa leggerezza c'è il rigore di grandi
professionisti. Un vero gioiello, con cui dobbiamo assolutamente divertirci
senza moderazione in questi tempi di austerità.” Avignon off
“Uno spettacolo estremamente originale, eccezionale, pieno
di poesia, magnifico.”
Michel Drucker, Vivement Dimanche
“A momenti tecnico, divertente, creativo e senza tempi
morti, questo concerto di clown è un delizioso passo a due, un puro regalo…
usciamo dallo spettacolo e sorridiamo.” Vivantmag
“Les Rois Vagabonds, clown tradizionali o nuovi clown? Prima
di tutto, “poeti in azione”, secondo Henry Miller. Ci danno le ali per
percorrere con loro un tratto del nostro cammino di umanità. Perché i clown non
interpretano la commedia. Se hanno un naso rosso o una maschera bianca e
vestiti Stravaganti, è per mettersi a nudo meglio. Questi due entrano in scena
con i loro strumenti musicali, partner di giochi, portavoci delle loro
emozioni. E due casse che di volta in volta diventano un podio, una nave, una
prigione della Bella Addormentata, una crisalide. Mimi, acrobazie, musica,
poche parole appena. Les Rois Vagabonds parlano un linguaggio universal. Che
siate un vecchio filosofo o un bambino piccolo, sarete sorpresi, meravigliati,
riderete, sarete commossi. Artisti completi, questi due vagabondi si districano
con facilità tra le varie discipline. Clown, la loro creatività si nutre dei
contatti umani. Per loro, incontrare tutti i più diversi pubblici, è
un’esigenza artistica.”
Armelle Martin
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=9TXb-ZuKH7I
2 Maggio ore 21.00
SLIPS INSIDE
OKIDOK
Di e con Xavier Bouvier e Benoît Devos
Disegno luci di Laurent Kaye
Produzione OKIDOK
Durata 75 minuti… di esilarante comicità
I clown più goffi del mondo rimasti in mutande in una gara
di salti mortali sbagliati
ed equilibrismo surreale.
L’attore recita, il clown è. Uno dei principali snodi della
pedagogia clownesca di fine Novecento è “trovare il proprio clown”. In questo
senso i clown Xavier Bouvier e BenoÎt Devos, già nel mezzo di una brillante
carriera e in sincronia con i loro clown ben definiti nei loro precedenti
spettacoli, hanno deciso di cercarne degli altri, e hanno trovato due loro
nuovi clown, con un uso minimalista di trucco e costumi, uso sapiente e
virtuoso di tecniche del corpo, espressioni facciali, utilizzo dello spazio,
composizione delle relazioni fra i personaggi e con il pubblico, senso del
timing. Xavier e Benoît hanno dimostrato che per ognuno di noi esistono,
probabilmente, diversi clown. Così facendo, forse confonderanno ulteriormente le
idee di critici, teorici e storici. Ben venga la dialettica, perché uno dei
motivi di esistere del clown è proprio quello di confondere e far pensare,
oltre che far ridere: questo è ciò che fanno gli OkiDok nello spettacolo “Slips
Inside”.
Okidok è un duo di clown acrobati belgi i cui spettacoli, di
straordinaria efficacia espressiva e di tagliente umorismo, rileggono con
arguzia e sofisticazione non disgiunta da una trascinante spettacolarità,
l’intera storia della clownerie. Irriverenti, mordaci, stralunati, atletici e
capaci di una mimica fisica che sembra sfidare le leggi della gravità e i
limiti del corpo umano, Xavier Bouvier e Benoît Devos sono stati giustamente
definiti “le foie gras du mime”. Lo spettacolo di Okidok, “Slips Inside”, è,
infatti, senza parole, ed è, indiscutibilmente, un capolavoro, attentamente
pensato e provato, di comunicazione non verbale, in cui anche la più esilarante
e snodata acrobazia non è mai fine a se stessa, ma concorre a creare un insieme
di gestualità che hanno talvolta più peso delle parole. Ballerini, commedianti,
mimi, prestigiatori, equilibristi, rumoristi, strumentisti, cascatori: troppe
parole, in uno spettacolo senza parole, ci vorrebbero per definire con
accuratezza il duo Okidok.
Ma il risultato è uno solo: il pubblico rimane volenteroso
prigioniero di una trama comica sul filo della più gioiosa spudoratezza ed in
cui il movimento, la comunicazione non verbale e visiva, le onomatopee e,
certamente, anche i più sarcastici doppi sensi riescono a dimostrarsi avvincenti
e totalmente coinvolgenti per un’ora e mezza filata.
Un teatro gestuale muto, ma punteggiato da borborigmi che
esplodono come metafore. Due sfrontati ragazzacci, è vero, che si prendono
gioco dei nostri pudori, delle nostre esitazioni, delle nostre debolezze ed
incertezze, della nostra capacità di esprimere e comunicare: con pochi accenni
delle dita Okidok sa far nascere una nuova storia da raccontare, sa introdurre
una nuova gag che si avviluppa alle precedenti e alle successive, creando una
fittissima trama di ammiccamenti, allusioni, rimandi e surreali riletture della
realtà. Irriverenti? Certo, ma niente colpi sotto la cintura, casomai un
disperato solletico che porta ad un’irrefrenabile voglia di sorridere e di
ironizzare.
Okidok sfida ogni tabù per il solo piacere di vederci
esplodere in un incontenibile attacco di ilarità, un vero “fou rire”, un riso
in cui si prende atto della curiosa, surreale, assurda follia del mondo. Non
casualmente, “Slips Inside” è spettacolo che originariamente nasce nelle strade
e narra le curiose vicende di due clown che s’illudono di essere
straordinariamente belli, atletici, attraenti e che mai si accorgono della loro
tonitruante goffaggine, della loro implicita timidezza, delle loro debolezze
che sono anche tenere debolezze dell’animo. Un successo che è andato aumentando
di recita in recita, dall’Europa all’Australia, dal Giappone al Canada.
OKIDOK
Arrivano dal Belgio e sono un formidabile duo di clown
acrobati che da più di 24 anni lavorano per perfezionare il loro originalissimo
stile. Nei loro spettacoli, pluripremiati e famosissimi in tutto il mondo, la
risata è sovrana comparendo ora sottilmente ora fragorosamente sulle labbra di
un pubblico senza età. E dove la strizzata d’occhio alla tradizione, si
arricchisce di un immaginario surreale unito ad un senso innato della comicità
e ad una tecnica acrobatica senza pari. Lo spettacolo è costruito come una
successione di sketch tanto improbabili quanto spassosi ed esilaranti, dove
l’insolito e l’imprevisto incrociano continuamente l’inventiva.
Xavier Bouvier e Benoît Devos si sono formati all’Ecole
Lassaad, una scuola di teatro nata dopo dieci anni di collaborazione di Lassaad
con Jacques Lecoq a Parigi. E all’École Nationale du Cirque a Montreal,
ricevendo così una formazione completa di circo e teatro che li ha portati a
trionfare al Festival du Cirque de Demain di Parigi e ad essere considerati fra
i più interessanti esponenti della nuova clownerie internazionale. Moderni e
raffinati ma estremamente popolari e divertenti, sanno sapientemente utilizzare
le tecniche più varie del circo: giocoleria, equilibrismo, acrobazia.Gli
Okidok, trionfatori al Festival du Cirque de Demain di Parigi, sono considerati
fra i più interessanti esponenti della nuova clownerie internazionale. Nei loro
show “Slips inside” e “Ha Ha Ha”, questi due pagliacci belgi, moderni e
raffinati ma estremamente popolari, mischiano le tecniche più varie del circo:
giocoleria, equilibrismo e acrobazia.
Spettacoli pieni di risate ed estremamente coinvolgenti per
ogni tipo di pubblico, dai più grandi ai più piccini.
Trailer: https://www.youtube.com/watch?v=apGYkBNovto
3 Maggio ore 21.00
PITI PETA HOFEN SHOW
Cie LPM
45 minuti di risate, follia e tecniche mai viste!
Con Andres Torres Diaz, Johannes Bauhofer, Lucas Castelo
Branco
Produzione: LPM
La compagnia LPM nasce nel 2013, quando i tre giocolieri
Lucas Castelo Branco, Andres Torres Diaz e Johannes Bauhofer, provenienti da 3
Paesi diversi, si incontrano al corso di formazione professionale “Centre des
Arts du Cirque – Le Lido”. Da allora, hanno combinato le loro personali
ricerche e presentato diversi lavori (ciascuno con il proprio strumento), fino
a creare una performance come compagnia.
In Piti Peta Hofen Show tre personaggi vivono in un universo
assurdo, con logiche anomale, nel quale la stupidità regna sovrana e la
giocoleria fa da madrelingua. Tre stili personali diversi, uniti da gioco
teatrale, improvvisazione e ossessione per gli oggetti.
Trailer: https://www.youtube.com/embed/3V45vLEpnMk
4 Maggio ore 19.00
L'ULTIMO BUFFONE
Dalle Utopie dell’Illuminismo fino al Circo della fine
dell’Ottocento. (Una narrativa basata sulla saga della mia famiglia Bassi)
LEO BASSI
“Questo spettacolo è dedicato alle nuove generazioni che si
ribellano alle ingiustizie e al cinismo del Potere, con la speranza che la
ribellione e la vitalità dei clown possano essere d’ispirazione in questi tempi
confusi.”
Leo Bassi
Quando anni fa vidi per la prima volta un breve film del 1896
del mio bisnonno Giorgio Bassi e di suo fratello Giuseppe, entrambi clown,
registrato dai fratelli Lumière, l’impatto fu fortissimo. Erano pochi minuti
che raccoglievano i migliori momenti del numero circense dei Bassi che mia
sorella, storica del circo, aveva trovato negli archivi della Fondazione
Lumière di Lione in Francia.
Tre anni dopo capii che la semplicità e il buon umore che
riscontravo non era frutto di un mondo più ingenuo e innocente, ma tutto il
contrario: era un modo molto ben studiato per prendere in giro la pomposità e
l’ostentazione del potere politico dell’epoca. Vidi chiaramente che la forza
del clown era saper giocare con la stravaganza, al di sopra delle convenzioni,
in una società molto formale e strutturata. Perfino il suo modo di vestire non
era poesia o surrealismo, ma una maniera per sovvertire le norme rigide
dell’abbigliamento conservatore.
Iniziai a ricordarmi alcune frasi della mia infanzia
circense:
-Il nostro non è un lavoro, è una missione.
-La Chiesa e noi siamo facciamo la stessa attività: vendiamo
miracoli!
-Figlio, non ci sono differenze di razza: vali solo per
quello che sai fare. Siamo internazionalisti!
-Bisogna essere orgogliosi di chiamarsi “bassi” (Bassi!)
Quando ho lasciato il circo, negli anni ’70, volevo fuggire
da quello che aveva fatto decadere il mio mondo: spettacoli infantili pieni di
tradizioni e convenzioni vuote. Dentro di me, avevo fame di qualcosa di più
grande, essenziale: provocazioni, lotte politiche…
Ora so che, lungi dall'essere una pecora nera, un
rivoluzionario, il mio istinto provocatorio è stato ispirato dallo stesso
spirito libertario che ha mosso i miei antenati. Davanti al sistema delle
classi rigido, che divideva la società, il circo classico era un luogo nel
quale il ceto basso, gli operai, i contadini, potevano liberarsi e aprirsi
nuovi spazi nella vita. Erano eroi popolari che dimostravano che con lo sforzo
fisico, determinazione intellettuale e molto senso dell’umorismo, i poveri
potevano salvarsi. Forse più del socialismo stesso, il mondo del circo era
l'incarnazione utopica dell'essenza filosofica dell'Illuminismo.
Per essere nato nell’ultima generazione di circo
tradizionale e averlo conosciuto dall’interno, ho iniziato a considerarmi
l’Ultimo Clown. Non è uno spettacolo, è un ritorno cosciente alle
responsabilità etiche della mia famiglia…
È una rivolta popolare contro la tirannia di oggi e di
sempre.
Leo Bassi
Nato a New York nel 1952 e conosciuto a livello mondiale per
le sue stravaganti creazioni teatrali e le sue innumerevoli azioni
provocatorie. Discendente di un’antica famiglia di commedianti eccentrici e di
circensi provenienti da Italia, Francia, Inghilterra e Austria.
Amato o odiato, Leo non ha mai cercato il consenso come
artista o come uomo. La sua arte, libera da convenzioni, offre al pubblico
un’esperienza appassionante, sensazionale e sconvolgente, dove il suo humour e
la provocazione sono strumenti indispensabili per esplorare le contraddizioni
della nostra società. Negli ultimi anni i suoi spettacoli hanno toccato temi di
attualità politica e sociale e ha creato, tra gli altri:
- La Vendetta (2000) Reflexión acerca de las marcas
globalizadas.
- El 12 de Septiembre (2001) Otra manera de entender el
terrorismo.
- Golf. (2003) espectáculo Irónico sobre un juego que
insulta la naturaleza.
- 2005-2008 "LA REVELACION" Una vision critica del
monoteismo.
- 2008-2012 "Utopia"
- 2009-2018 "The Best of BASSI"
- 2017 "El Ultimo Bufón"
- "El BassiBus"… Viajes a lo peor de una ciudad.
(2004/2011) Una performance dal vivo nella quale il pubblico esce in autobus
per visitare, in situ, gli scandali politici ed economici più scabrosi.
- "El Belen en Tiempos Revueltos" (2011-2014) Un
gigantesco presepe tradizionale ambientato nell’Israele di oggi con soldati,
taniche, elicotteri per ricordare la sofferenza del popolo palestinese.
- "El Paticano de Lavapìés" Capilla de la Iglesia
Patólica dedicada a los Patos de Goma. (2012/2018) In questo tempio si celebra
la messa di domenica, matrimoni, battesimi e funerali, secondo i principi
filosofici dei pagliacci.
Oltre alla sua immagine polemica, Bassi è anche un attore e
autore teatrale che ha ricevuto riconoscimenti e premi. Per Leo, risa e
provocazione non sono solo intrattenimento. Sono strumenti indispensabili e
unici per esplorare le nostre imperfezioni e contraddizioni, e per avvicinarsi
un po’ di più all’essenza della vita.
5 Maggio ore 16.30
CLOWN IN LIBERTÀ
TEATRO NECESSARIO
Di e con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini, Alessandro
Mori
Produzione Teatro Necessario
"Se consideriamo che il clown è nascosto nel nostro
inconscio – quando ci rendiamo ridicoli per strada, quando ci azzuffiamo,
quando siamo innamorati, tutti gli aspetti buffi di ogni persona, tutto ciò che
mette al bando la serietà – credo che ognuno di noi lo abbia. Si tratta di
decidere se vogliamo servircene, se vogliamo farne un mestiere. È questa la
grande differenza, ed è qui che risiede la difficoltà." Gilles Defacque
Concerto continuamente interrotto dalle divagazioni comiche
dei musicisti o spettacolo di clownerie ben supportato dalla musica?
Clown in libertà è un momento di euforia, ricreazione e
ritualità catartica per tre buffi, simpatici e ‘talentuosi’ clown che paiono
colti da un’eccitazione infantile all’idea di avere una scena ed un pubblico a
loro completa disposizione. Senza un racconto enunciato e senza alcuno scambio
di battute, Clown in libertà racconta, dunque, il pomeriggio un po’ anomalo di
tre clown che vogliono allestire uno spettacolo per divertire, stupire ed
infine conquistare, abbracciare, baciare il pubblico di passanti. Cercando con
ogni mezzo di sorprenderlo, a costo di prevaricarsi gli uni con gli altri, di
farsi vicendevoli dispetti finiranno per causare, a volte, il deragliamento
dell’azione. Ecco quindi sequenze di mano a mano, duelli al rallentatore,
intricati passaggi di giocoleria rubandosi ripetutamente di mano gli attrezzi,
e ancora evoluzioni e piramidi.
La musica è la vera colonna portante dell’azione e dello
sviluppo narrativo; accompagna, scandisce e ritma ogni segmento ed ogni azione.
L’intero spettacolo risulta così come un grande, unico e continuo viaggio
musicale che non si interrompe ‘quasi’ mai, nemmeno durante le acrobazie più
impensabili.
Gli spettacoli del Teatro Necessario sono presentati in
tutto il mondo e fondono linguaggi del circo contemporaneo, del teatro e della
musica. La compagnia cura la direzione artistica di Tutti Matti per Colorno,
festa internazionale di circo e teatro di strada.
Trailer: https://www.youtube.com/embed/S5uxP4kIxv4
6 Maggio ore 21.00
NUOVA BARBERIA CARLONI
TEATRO NECESSARIO
con Leonardo Adorni, Jacopo Maria Bianchini, Alessandro Mori
regia Mario Gumina
Produzione Teatro Necessario
in collaborazione con C.L.A.P.Spettacolodalvivo/Danzarte
progetto Next - Oltre il Palcoscenico, Regione Lombardia
Grazie a Teatro delle Briciole Solares Fondazione delle Arti
Nelle sparute barberie di provincia oggi rimangono specchi
rettangolari appannati dal tempo e ricoperti da una ragnatela di graffi,
vecchie sedie cigolanti, arnesi arrugginiti, odore di brillantina e impazienti
avventori in silenziosa attesa del proprio turno. Ma soltanto mezzo secolo
addietro la barberia era nientemeno che il luogo di ritrovo preferito dai
signori. Un posto discreto, dove discutere liberamente dei propri affari e
delle proprie idee. E c’era la musica, c’era il caffè e c’erano gli aneddoti
balzani del fidato barbiere. La barberia era, in poche parole, il punto nevralgico
del paese.
L’idea portante dello spettacolo è ricreare l’atmosfera di
quei tempi non troppo lontani in cui il barbiere cantava, suonava, serviva da
bere, consigliava... in una parola, intratteneva i suoi ospiti. E,
naturalmente, faceva barba e capelli. Nel gioco, il palco non è altro che la
barberia medesima, animata dai tre aspiranti barbieri, e la platea una grande
sala d’attesa. Il pubblico tutt’intorno ne definisce i confini spaziali e
assurge infine a parte integrante della sala medesima, cioè dello show.
Lo spettacolo gioca sul tempo dell’attesa. Attesa del
cliente da parte dei barbieri che ingannano il tempo cimentandosi in singolari
dimostrazioni di abilità. Attesa anche da parte dello spettatore, il quale, a
conti fatti, non può che ‘temere il peggio’. Un’attesa che mistifica una più
profonda crisi di identità, giacché ‘essere barbieri’ significa ‘avere un
cliente’ così come ‘essere attori’ significa ‘avere un pubblico’.
Sciamani e dottori, veri e propri artisti del cuoio
capelluto determinati a curare, a suon di lozione, qualunque problema, i
barbieri/musicisti ostentano orgogliosi il proprio talento gestuale… certi che
il cliente uscirà pulito e liscio, rigenerato nel corpo ed elevato nello
spirito.
Trailer: https://www.youtube.com/embed/5Z-gasH3Fqs
7 Maggio ore 21.00
EXCEPTIONS TO GRAVITY
AVNER THE ECCENTRIC
Scritto, diretto e interpretato da Avner Eisenberg
Musica autorizzata da The Casco Bay Tummlers dal loro album
Jumpin’ Jewpiter! e Klezmorim dal loro album Metropolis.
Voice coach: Julie Goell
Avner è un artista poliedrico, portatore di un suo stile
personale ed originalissimo, che combina l’arte del teatro, del mimo e dei
trucchi di magia con le tecniche del clown tradizionale. Innalzato sul podio
dell’arte clownesca americana dalla critica internazionale, osannato a Broadway
come dall’Actor’s Theater, dal New York Times e dal Tyrne Moscow, il suo
spettacolo è universalmente riconosciuto come capolavoro di comicità destinata
a durare nel tempo, dotata di saggezza e di altrettanta innocenza. Avner riesce
a far sembrare facili anche le cose più difficili e le cose semplici
impossibili, è in grado di travolgere il pubblico con una briosa e sorprendente
performance.
Conosciuto come uno dei più grandi clown di tutti i tempi,
Avner Eisenberg vive una tranquilla infanzia in Atlanta, Georgia. Da bambino le
sue passioni sono i serpenti e la giocoleria. Voleva diventare un dottore, ma
dopo un anno dalla laurea con lode in Chimica e Biologia i suoi genitori lo
spingono verso il teatro.
Coniugando l’arte della giocoleria all’educazione, Avner
frequenta quattro università girando per gli Stati Uniti e nel 1971 ottiene un
diploma in teatro all’Università di Washington.
Studia a Parigi con Jacques Lecoq per due anni. Una volta
mentre si esibisce per strada a Parigi viene arrestato per comportamenti
eccessivi legati alla buffoneria in pubblico.
Di ritorno negli Stati Uniti Avner insegna alla Dell’Arte
School di Carlo Mazzone Clementi in Commedia fisica in California. Avner deve
molto a questi due uomini: “Lecoq mi ha insegnato tutto quello che so e Carlo
tutto il resto”.
Avner è probabilmente maggiormente conosciuto per la sua
accattivante interpretazione del gioielliere ne Il gioiello del Nilo, a fianco
di Michael Douglas e a Kathleen Turner. È anche apparso nel film Brenda Starr e
nella serie televisiva Webster e Mathnet.
La performance one-man show di Avner, Avner the Eccentric, è
un successo a Broadway nella stagione 1984-1985. Collabora alla produzione del
Lincoln Center della Commedia degli Errori di Shakespeare e nel 1989 torna a
Broadway con Ghetto, in cui ha un ruolo principale. In altri teatri Avner
interpreta sia Estragone sia Vladimir in Aspettando Godot, veste i panni del
protagonista in R. Crumb Comix e recita a fianco della moglie Julie Goell nella
prima mondiale di Zoo of Tranquillity.
Il nuovo show di Avner Exceptions to Gravity sfida le
barriere del linguaggio e della cultura ed è andato in tour per tutti gli Stati
Uniti e all’estero. Avner ha spesso recitato in altri teatri, tra cui Arena
Stage, Trinity Rep, Actor’s Theater of Louisville, The Empty Space, Indiana
Rep, The Goodman Theater, Portland Stage, Merrimack Rep, Virginia Stage
Company, Dallas Theater Center, Seacoast Rep, San Jose Rep, Theatre Fontaine
(Parigi) e Teatro Alfil (Madrid).
Avner è un attore di spettacoli comici, di magia e di
teatro. Negli anni passati ha partecipato al Festival di Edimburgo, dove ha
vinto il New Faces of 1991 Award, ed è stato finalista per il Perrier Award,
l’Israel Festival e il Montreal International Comedy Festival. È anche apparso
al London International Mime Festival, al Festival of American Mime, al New
York Clown Theatre Festival, al Fool’s Festival, al New York Magic Symposium,
all’Hudson Clearwater Revival e all’International Movement Theatre Festival.
Avner ha vinto i premi speciali della giuria al Festival
Internazionale del Circo a Monte Carlo, all’Arosa International Humor Festival,
al Festival Internazionale di Clown a Barcellona, al Leipzig Lach Messe, e al
St. Gervais International Theater Festival dove ha vinto anche il premio del
pubblic. Avner è stato inserito all’International Clown Hall of Fame nel 2002.
Avner è conosciuto in tutto il mondo anche per le sue
apparizioni in televisione. Ha partecipato al
Paul Daniels Show e al Packing Them In in Gran Bretagna, al 35th
Anniversary Special sulla NTV; sulla NHK in Giappone, in Sebastian C’est Fou,
in Le Plus Grande Cabaret du Monde, e nel Cabaret Sauvage in Francia, in Un Dos
Tres e in Juan Tamariz Special in Spagna, in Martes 13 in Cile, nel Ritmo de la
Noche in Argentina, nell’UNICEF Comedy Special in Italia, nel Montreal Just for
Laughs Comedy Festival su Showtime e molti altri programmi.
Oltre ad avere un’agenda piena di performance, Avner ha
insegnato nella Master Class in Clowning e in Eccentric Performing negli Stati
Uniti, in Francia, in Germania, in Finlandia, in Belgio, in Giappone e in
Spagna. Ha sviluppato un proprio stile, che usa il teatro come strumento
terapeutico e ha tenuto workshop per studenti e professionisti nel campo dell’assistenza
sanitaria e dell’educazione. Oggi vive su un’isola al largo della costa del
Maine e gli piacerebbe navigare. Avner è anche cintura nera di Aikido.
Avner è insegnante certificato in Ericksonian Hypnosis, è un
professionista NLP e nella programmazione neuro linguistica. È specializzato
nella gestione di ogni aspetto della performance.
Avner è direttore artistico di Phyzgig, un festival annuale
di teatro fisico, Presidente del Celebration Barn Theatre ed è nel consiglio di
direzione di Acorn Production, Etz Chaim Synagogue e Chestnut Street Lofts.
Trailer:
https://www.youtube.com/watch?time_continue=4&v=IAi92o_2tDQ
FESTIVAL TENDENZA CLOWN
organizzato e diretto da C.L.A.P.Spettacolodalvivo
CONVEGNO 4 MAGGIO 2018, ore 10.00 – 17.00
Teatro Franco Parenti, Milano
CURRICULA RELATORI
VALERIA CAMPO
Regista, docente di arti sceniche, consulente artistico di
circo contemporaneo per progetti di formazione, festival, eventi. Diplomata
alla Scuola di Recitazione del Teatro Stabile di Genova e a lungo nel Teatro
dell'Archivolto, formazione teatrale genovese attiva nel teatro comico e di
creazione, si occupo di scrittura e regia di circo contemporaneo e formazione
scenica dell'attore di circo come guest lecturer e regista in scuole di circo
internazionali quali Ecole Nationale de Cirque de Montréal (Canada), NICA
National Institute of Circus Arts (Australia), DOCH University of Dance and
Circus, Stoccolma. Il suo workshop
"Dalla maschera della Commedia Italiana al Clown" è ospitato presso
le maggiori accademie di teatro internazionali quali NIDA (Sydney), HKAPA (Hong
Kong), Sue Morrison Clown Center (Toronto e Blue Lake PhysicalTheatre School
(USA)Central Academy of Drama (Beijing).
Nel 2017 ha
collaborato come consulente e docente al corso Semplicemente Circo, Corso Open
di Organizzazione teatrale a cura di Mimma Gallina e Anna Guri per la Scuola
Civica di Tetro Paolo Grassi, Fondazione Milano. Dal 2014 è Presidente della
Commissione Circhi e Spettacolo Viaggiante del MiBACT, Ministero dei beni e
delle attività culturali e del turismo.
LEO BASSI
Nato a New York, è noto in tutto il mondo per le sue
performance stravaganti e le sue innumerevoli azioni provocatorie. Leo Bassi discende da una antica famiglia di
circo proveniente da Italia, Francia, Inghilterra, Austria, Polonia. Da loro ha
ereditato non solo abilità straordinarie - è un esperto antipodista (giocoliere
con i piedi) - ma anche il suo spirito libertario, irriverente e cosmopolita.
Per Leo Bassi, risate e provocazioni non sono solo intrattenimento: sono
strumento indispensabile e unico per esplorare le nostre imperfezioni e
contraddizioni e avvicinarci 'all'essenza della vita, nonché esplorare le
contraddizioni della nostra società. Tra gli innumerevoli spettacoli creati da
Bassi ricordiamo “The Last Buffoon” e “Il Meglio di Bassi”. Senza dimenticare:
"Il BassiBus"... Viaggia nel peggio di una città. (2004/2011): una
performance dal vivo in cui il pubblico parte in autobus per visitare, in situ,
gli scandali politici ed economici del proprio paese… Bassi è anche un attore e
autore teatrale, ambiti per cui ha ricevuto prestigiosi riconoscimenti tra cui:
Tondela, Portogallo Internazionale di Teatro Premio Puerto Montt, Cile Premio
Festival Amendola, Premio LiberPress Ciutat de Girona, Premio Festival
Internazionale Commedia, Germania, Premio Clown Humoriade de Odessa, Ucraina,
Premio Juste pour Rire Festival, Montreal Canada, premi alla carriera Grock,
Cittá di Imperia e Festival di Certaldo. Oggi alterna le performance con
il lavoro di insegnante con corsi sull'essenza di essere Clown. La sua passione
per la storia sociopolitica dell'Europa lo ha portato a tenere numerose
conferenze su questo argomento.
LUISA CUTTINI
Dal 2015 è direttrice di C.L.A.P.Spettacolodalvivo, Circuito
Multidisciplinare Regionale, per il quale cura la programmazione artistica e lo
sviluppo progettuale.
Dal 2000 si occupa di programmazione, gestione e direzione
artistica di festival e rassegne tra cui: Brescia Festival di Danza, La Strada
Festival, Quasi Solo, Tra varchi e solchi, S.P.O.T.
Dal 2004 al 2014 gestisce e dirige il Circuito Danza
Lombardia, riconosciuto e sostenuto dal MiBACT e da Regione Lombardia. Nel 2010
fonda C.U.L.T. - Circuito Urbano Lombardia Teatro. Attraverso questo circuito
gestisce e organizza una rete di festival e progetti legati al teatro urbano e
circo contemporaneo diffusa su tutta la Lombardia. Nel 2013 organizza e dirige
il progetto Ministeriale e Interregionale Teatri del Tempo Presente. Dal 2013
al 2016 è project manager di Underground connection, progetto sostenuto da
Fondazione Cariplo che ha trasformato la sede dell’associazione in centro
culturale - casa delle Arti Performative. Nel 2015 organizza e dirige la 3°
edizione di NID Platform - Nuova Piattaforma della Danza Italiana.
Relatrice a diversi convegni europei quali Fresh Street (Barcellona),
Mirabilia (Fossano) e Open Circus (Università Statale di Milano) e membro
effettivo dei network Dancing Cities, CircusNext e Circostrada; organizzatrice
del corso di perfezionamento in Danza di Comunità Danza.Comm e di convegni
internazionali in collaborazione con diverse Università; fondatrice e
coordinatrice di A.C.C.I. - Associazione Culturale Circo Contemporaneo Italia;
fa parte delle reti nazionali e regionali Anticorpi XL, Glocal Sound, Focus
Young Arab Choreographers, CircusZone, S.P.O.T. - Sostegno alla Produzione Off
Teatrale e dell'Ufficio di Presidenza ADEP/Federvivo.
MARIE CELINE DAUBAGNA
Direttrice Pedagogica e Professore in Ricerca al Centre des
Arts du Cirque Le Lido di Toulouse (Francia).
Studia Commedia del' Arte, clown e bouffon alla Scuola Serge
Martin di Ginevra. Ha fatto parte di importanti compagnie di teatro di
improvvisazione in Francia e Svizzera e dal 1988 al 1990 fa parte della squadra
nazionale svizzera che partecipa ai mondiali di improvvisazione Francia -
Svizzera - Belgio, Quebec. In quegli stessi anni fa parte delle compagnie di
teatro di strada Cie Internationale Aligator e le Kosmos Kolej de Wladislaw
Znorko. Come attrice partecipa agli spettacoli del Groupe Merci e come attrice
e autrice dei propri testi nell'ambito degli eventi CinéPalestine e Toulouse
Syrie Solidarité. Collabora con Les Artpenteurs (Les petits riens, Côté cour,
La femme assise).
Dal 1992 entra nel' equipe dei formatori del Centre des Arts
du Cirque Le Lido di Toulouse (Francia) come insegnante di clown,
improvvisazione, teatro.
Nel 2004 Marie Céline Daubagna diventa Direttrice Pedagogica
della Formazione Professionale del Lido. In questo ruolo da più di 20 anni
traccia le linee guida della pedagogia e ricerca della scuola di circo del Lido
e cura la regia degli spettacoli. Parallelamente, come regista accompagna le
creazioni di importanti compagnie di circo contemporaneo quali Cie Sacekripa,
Cie Fetama, Cie La Tide, LPM, per lo spettacolo “Tutti Frutti”, in lavorazione.
AVNER EISENBERG
Clown americano acclamato in tutto il mondo: performer
eccentrico e poliedrico, insegnante di clowning, abilitato nella ipnosi
ericsoniana, dal 2002 accolto nell' International Clown Hall of Fame. Laureato in Discipline Teatrali presso
l’Università di Washington, approfondisce i suoi studi a Parigi con Jacques
Lecoq. Il suo one man-show “Avner the Eccentric” è stato il maggiore successo
della stagione 1984-1985 a
Broadway e, come il suo ultimo spettacolo “Exceptions to Gravity”, dagli USA ha
viaggiato in tutto il mondo facendo il tutto esaurito. Ha partecipato a
numerosi spettacoli teatrali quali “La Commedia degli Errori” di Shakespeare al
Lincoln Center di New York e la pièce teatrale “Aspettando Godot” di Beckett ed
è noto al grande pubblico soprattutto per il ruolo del ladro nel film “Il
Gioiello del Nilo” con Michael Douglas e Kathleen Turner. Partecipa a
prestigiosi festival e rassegne internazionali di circo, teatro e magia:
Festival di Edimburgo (premio New Faces Award), Festival del Circo
Internazionale di Monte Carlo (premio speciale della giuria), Montreal
International Comedy Festival, London International Mime Festival, Festival of
American Mime, New York Clown Theatre Festival, Fool’s Festival, New York Magic
Symposium, International Movement Theatre Festival, Arosa International Humour
Festival, Barcelona International Clown Festival, Leipzig Lach Messe, St
Gervais International Theater Festival. Avner tiene in tutto il mondo
masterclass sulla clownerie e workshop mirati a supportare il lavoro terapeutico
svolto dagli operatori dell’ambito socio-sanitario. Attualmente ricopre la
carica di direttore artistico del Festival di arti comiche “Phyzgig” e dirige
il Celebration Barn Theater e la compagnia Acorn Productions.
CHRISTIAN FAVRE
Direttore artistico di Tendance Clown (Marsiglia, Francia).
Il festival è alla sua tredicesima edizione e ogni anno a maggio riunisce
migliaia di persone. Il cartellone spazia su location diverse, con spettacoli
dedicati alla figura del clown.
Favre è direttore artistico e cura la programmazione dello
spazio Dakiling, sede di residenza artistica dedicata all’arte del clown.
RITA PELUSIO
Rita Pelusio è attrice comica e regista. Dopo una formazione
classica che spazia dal teatro di Stanislavskij al metodo di espressione corporea
di E. Decroux, inizia la sua specializzazione sul comico studiando con Philip
Radice e poi con Jean Mening, Kuniaki Ida, Eric De Bont, Sandra Cavallini, Jous
Houben, Leo Bassi, Marcello Magni, Paolo Nani, Gardi Hutter.
Con lo spettacolo “Suonata” vince il Premio Massimo Troisi
2006, e il Premio della Critica Vincenzo Cerami 2007. Utilizza il linguaggio
comico per creare spettacoli su tematiche femminili e sociali: “Pianto Tutto”
collaborando con Riccardo Piferi e Marianna Stefanucci, “Stasera Non Escort”
collaborando con A. Faiella con il quale vince il Premio della Satira 2014,
“Eva Diario di una Costola” collaborando con M. Stefanucci, Alessandra Faiella
e Riccardo Piferi, “Comedians” con la regia di Renato Sarti e “Ferite a Morte”
per la regia di Serena Dandini.
Lavora in televisione e radio in programmi comici e satirici
(Markette La7, Zelig Off Italia Uno, Colorado Cafè Italia Uno, Ottovolante
Radio2, Stai Serena Radio 2, WWW Italia Uno). È autrice e regista di diversi
spettacoli (“Meglio tarde che mai”, “Frog”, “Tragicomic Heroes, Canto ergo sum,
Anita, Le Hostress) a cura del collettivo PEM Habitat Teatrali, con i quali ha
vinto I Teatri del Sacro 2015 (“Caino Royale Lo Spettacolo Originale”) e Premio
Carambolage 2016 (“Troppe Arie”).
CARLO MARIA ROSSI
Tutto è cominciato nel 1980 alla scuola di Maurizio Nichetti
e poi soprattutto grazie all’incontro con Bolek Polivka, geniale attore ed
autore moravo, che dirige ben quattro spettacoli della “Filarmonica Clown”,
trio comico fondato da Rossi, Lenardon e Bongiorno che si distingue per la
personale elaborazione del linguaggio della clownerie. Gli spettacoli diretti
da Polivka per Filarmonica Clown per il CRT di Milano partecipano a rassegne e
festival italiani ed esteri: Sant’Arcangelo di Romagna, Rassegna Mimo e Clown
di Milano, Festival di Genève, Festival di Moers, Berlino cabaret, Festival di
Praga e Brno, Innsbruck festival, Shakespeare festival di Buenos Aires, etc.
Carlo Rossi collabora con registi,
attori ed autori del calibro di Franco Branciaroli, Renato Sarti, Luca
Doninelli, Angelo Longoni, Gianpiero Pizzol, Claudio Longhi, Ladislav Smocek,
Moni Ovadia, Letizia Quintavalla, Cialdo Capelli, Patrick Lynch, Piero
Lenardon, Valerio Bongiorno… Sviluppa la propria vena autoriale e registica con
numerose messe in scena per compagnie teatrali. E' noto al grande pubblico
televisivo soprattutto per la trasmissione L'Albero Azzurro che ha condotto per
sette anni dal 1995. Si afferma come insegnante di teatro e clownerie e svolge
intensa attività laboratoriale a sfondo sociale, collaborando alla nascita e
allo sviluppo della compagnia “Barabba’s Clown” con i ragazzi in difficoltà.
Nel campo del disagio psichico collabora dal 2001 con “Arte e salute” a
Bologna, scrivendo e dirigendo “Shakespeare Folies” che è andato in scena al
Teatro “Arena del Sole” nel 2007 e ha poi effettuato una tournée in Svizzera.
Dirige dal 2015 la scuola di Teatro e Clownerie “Equilibri” presso il Teatro
Rosetum a Milano.
ALESSANDRO SERENA
Professore di Storia dello Spettacolo Circense e di Strada
all'Università Statale di Milano. Proviene da un'antica famiglia circense e si
è dedicato a studi e ricerche sulla cultura e la storia di tale forma di
spettacolo, laureandosi al DAMS di Bologna col massimo dei voti. I suoi scritti
sul circo e sulle arti dello spettacolo popolare sono apparsi su numerosi
periodici specializzati e non in Italia e all'estero (fra i quali La
Vanguardia, Circus Planet, Hystrio, Il Giornale dello Spettacolo, Airone,
Juggling Magazine e Circo di cui è responsabile di redazione), oltre che sul
Dizionario dello Spettacolo del '900 (Baldini & Castoldi).
Ha pubblicato i
volumi “Lo spettacolo del corpo” (AICS), “Il circo e la scena” (Marsilio / La
Biennale di Venezia) e “Luci della giocoleria” (Stampa Alternativa), tradotto
negli USA come “Virtuosos of Juggling” (Renegade). Ha rivestito ruoli
istituzionali presso l'Ente Nazionale Circhi e l'Accademia del Circo. Ha
firmato spettacoli tv come Sabato al Circo, Gran Premio Internazionale del
Circo, Circo Massimo e Non Chiamatelo Circo. Oltre che gli speciali di RAI 3
dedicati al Cirque du Soleil. È stato autore di spettacoli teatrali sul circo
(“Sogni senza rete”, “La Clè du Chapiteau”). Motivi di studio e di lavoro lo
portano sovente a viaggiare per il mondo alla ricerca di nuovi talenti di ogni
disciplina circense o a far parte di giurie o delegazioni ufficiali di
manifestazioni del settore. Dal 1989 ad oggi ha selezionato e fatto esibire
oltre mille numeri circensi. Si occupa della tournée teatrale del clown David
Larible. Dal 2000, per tre anni, ha collaborato con La Biennale di Venezia in
un'attività finalizzata alla fusione fra le arti della pista e quelle della
scena, dando vita a convegni, laboratori e fondando (con la compagnia Pantakin
da Venezia) il gruppo Arcipelago circo teatro, con il quale ha realizzato uno
spettacolo di nuovo circo italiano: “Ombra di Luna”, per la regia di Marcello
Chiarenza, “Creature”, uno spettacolo di teatro acrobatico africano, “Tesoro”,
uno spettacolo di teatro acrobatico caraibico.
BORIS VECCHIO
Autore, attore, regista con una predilezione per il Clown -
di cui tiene laboratori -, direttore dell'Associazione Culturale Sarabanda di
Genova e direttore artistico del festival di circo contemporaneo Circumnavigando
di Genova. Al suo attivo ha produzioni internazionali di teatro e circo
contemporaneo quali: “Porto” (Escola Nacional de Circo), “Beleza”(Scuola di
Circo Sociale Crescer e Viver di Rio De Janeiro, Istituto di Cultura Italiano
di Rio De Janeiro), Piccole Modifiche, produzione Theatre de Grasse (Fr)
nell'ambito del progetto europeo Alcotra “Terre Comuni, Terres Communes”, “Sentido”
in collaborazione con il Festival Vaudeville Rendez-vous di Porto,
Portogallo, “Equilibrio della Bellezza” con Dacia Maraini (produzione Festival del Teatro sull'Acqua (2017). Con
Sarabanda svolge un importante lavoro di cooperazione con il sistema culturale
nazionale e internazionale nell’ambito di reti di circo contemporaneo quali:
CircusNext Platform Members 2017-2021, CircusNext Europa Creativa 2013-2017,
Arts'R'Public - Euro-Mediterranean Laboratory for Arts in Public Spaces con
Eurocircle di Marsiglia, A.C.C.I Associazione Circo Contemporaneo, FNAS
Federazione Nazionale Artisti di Strada. Con l'Associazione Culturale Sarabanda
ha ricevuto il premio The Best Sciences Event – progetto europeo Wonders nel 2006 a Wroclaw – Polonia.
Con i suoi spettacoli e progetti ha partecipato ai progetti: The Vagrant
Commedia - progetto europeo/ Cultura 2000; progetto triennale con Regione
Liguria/Ministero Italiano della Cultura 2007-2009; CIRCOSCIENZA® nell’ambito
del BIAC (Biennale Internazionale delle Arti del Circo organizzata da CREAC di
Marsiglia nell’ambito di Marsiglia Capitale Europea della Cultura).
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