NASCE L'ATIP
ASSOCIAZIONE TEATRI ITALIANI PRIVATI

A quasi tre mesi dall’esplosione
della grande pandemia Covid-19, il settore Privato dello Spettacolo
dal vivo denuncia in maniera decisa il proprio stato di crisi.
Nonostante il grande sforzo compiuto
dal Governo e dalle Istituzioni scientifiche e sanitarie per mettere
a punto un piano che ottemperasse alle concrete esigenze e bisogni
delle Imprese di Cultura e Spettacolo dal vivo, riceviamo un
protocollo di cosiddetta “riapertura” che risulta a dir poco
inconsistente e totalmente scollato dalla realtà operativa del
settore.
I grandi Teatri Privati italiani hanno
quindi sentito l’esigenza di costituirsi nell’ATIP, Associazione
Teatri Italiani Privati, che vede come nucleo fondatore (in ordine
alfabetico) 14 grandi Teatri Privati sparsi lungo tutta la Penisola,
che da soli sviluppano in una stagione circa 2500 giornate di
spettacolo dal vivo per un totale di oltre 2 milioni di biglietti
venduti, per un volume di circa 50 milioni di euro in appena 14 sale:
Ambra Jovinelli Roma
Augusteo Napoli
Celebrazioni Bologna
Colosseo Torino
Geox Padova
EuropAuditorium Bologna
Lyrick Assisi
Metropolitan Catania
Morato Brescia
Politeama Genova
Quirino Roma
Sistina Roma
Teatroteam Bari
Verdi Firenze
Serve una presa d’atto da parte delle
Istituzioni sul fatto che il comparto dello Spettacolo dal vivo dovrà
restare forzatamente inattivo almeno fino al pieno ritorno alla
normalità.
Fino a quel momento sarà impossibile
per i Teatri Privati sopravvivere con le proprie risorse senza
l’apporto di proventi derivanti dalla vendita di biglietti o da
contributi statali a fondo perduto (in proporzione alla media
dell’ultimo triennio dei rispettivi fatturati).
A tal proposito ATIP chiede di
conoscere nel dettaglio i criteri di divisione del Fondo Emergenze
Spettacolo e Cinema istituito dal decreto Cura Italia ed incrementato
dal Decreto Rilancio, tra Istituzioni Pubbliche e Imprese Private.
Nello specifico si chiede di conoscere
la percentuale che verrà destinata agli Enti Lirico-Sinfonici, ai
Teatri Pubblici, al settore Cinema e audiovisivo, rispetto a quella
rivolta Teatri privati.
Il Teatro Privato non può assistere
inerme al proprio collasso economico vedendosi per giunta sopraffare
da una “concorrenza” degli Enti pubblici che, forti del sostegno
del denaro pubblico, annunciano la propria riapertura addirittura già
dal prossimo 15 Giugno in spregio alle insostenibili limitazioni
sanitarie imposte al nostro settore.
ATIP sottolinea che l’eventuale
chiusura delle Imprese di spettacolo private avrà come conseguenza
immediata il licenziamento di migliaia e migliaia di lavoratori del
comparto e dell’indotto. Senza una presa d’atto che per i Teatri
Privati si debba già pensare alla fasi 3 e 4, assisteremo alla
inevitabile chiusura di molte Imprese del settore.
Occorre prolungare alcuni strumenti già
messi in atto per assorbire l’impatto della Fase 1 e cioè Cassa
Integrazione in deroga/ Fondo incremento salariale almeno fino alla
fine delle restrizioni imposte dall’attuale decreto, credito
d’imposta sugli affitti fino a Dicembre 2020, abolizione dell’IMU
per i mesi in cui non si è svolta attività di spettacolo.
Come già fatto per settori come
l’automotive e le biciclette, ATIP chiede che venga esteso l’Art
Bonus al Teatro Privato e consentita la defiscalizzazione totale dei
biglietti acquistati per la cultura e l’intrattenimento dal vivo
per tutto il 2021.
Inoltre è giunto il momento di sanare
una grave lacuna del settore teatrale rispetto a settori affini dello
Spettacolo e della Cultura: ora più che mai serve l’estensione del
Tax credit esterno ed interno anche allo Spettacolo dal Vivo e ai
Teatri Privati come già fatto per Cinema e Audiovisivo.
ATIP e i suoi iscritti restano a totale
disposizione delle Istituzioni e auspicano al più presto di essere
coinvolti a pieno titolo nelle sedi in cui si sta decidendo il
presente e il futuro delle Imprese Private dello Spettacolo dal vivo.
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